Definire le Arti Terapie

L’Arte è il prodotto di un processo creativo che si manifesta nelle più note forme d’espressione, in quanto suono, colore o movimento, e costituisce un’esperienza sia per l’autore che per il fruitore. Terapia, viceversa, è tutto ciò che attiene con il cambiamento e che si concretizza con la richiesta d’aiuto proveniente dall’utente che manifesta disfunzionalità nella vita relazionale, affinché il terapista operi insieme a quegli, in un contesto protetto e di relazione, con l’obiettivo di aiutarlo a porsi in maniera differente nei confronti di se stesso e della realtà circostante.
Le Arti Terapie hanno a che fare con tutti e due gli aspetti considerati e, quindi, con tutte quelle discipline che ruotano attorno alla creatività,  da una parte, e alla Terapia – nella sua accezione più ampia di Relazione orientata ad obiettivi d’aiuto, dall’altra. Esse, dunque, pur avendo come obiettivo primario il benessere degli utenti che vi si rivolgano, non sono professioni sanitarie e non svolgono in alcun modo attività riservate alle professioni sanitarie, poiché, per definizione, il termine di Terapia che ne caratterizza il nome è da intendersi nell’accezione più ampia di “salute” e di “prendersi cura”, come formulata dall’Organizzazione Mondiale della Salute (“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”). Utilizzano il suono (strutturato e non), inteso come espressione musicale, il movimento, gli strumenti (convenzionali, non convenzionali, naturali),  il corpo e il colore come mezzi per agevolare l’instaurarsi di una relazione empatica tra “facilitatore” e “facilitato” (o gruppi di “facilitati”) orientata al perseguimento di obiettivi differenti dalla creazione di prodotti artistici. In questo senso le Arti Terapie diventano “un territorio, uno spazio” che diventerà lo “spazio relazionale” entro il quale potrà nascere la relazione tra terapista e utente. Essi, all’interno di detto “spazio”, potranno operare insieme con obiettivi psico-educativi, ri-socializzanti, riabilitativi e di prevenzione (qualora gli obiettivi siano di carattere clinico occorre che vi sia il monitoraggio di medici o psicologi), attraverso i quali puntare ad ottenere un supporto ai tradizionali strumenti d’intervento nel comparto educativo e riabilitativo, per un generale miglioramento della qualità delle relazioni e della vita stessa dell’utente.



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