Dal teatro alla teatroterapia

L’ipotesi più plausibile rispetto alle origini del teatro è che esso derivi dalle forme rituali che le comunità umane primitive hanno adottato al fine di strutturare la vita sociale.
Successivamente, il teatro diventa un fatto sociale e educativo, uno strumento di diffusione della cultura, fino a giungere al teatro contemporaneo, che sposta il proprio focus sulla figura dell’attore, sulle sue capacità creative e sulla forza comunicativa dell’azione corporea.Da questi principi traggono spunto i primi riferimenti al teatro in funzione di «cura psicologica alla persona».L’attività teatrale è infatti un grande strumento per favorire la consapevolezza dentro di noi e nella relazione con il mondo.Il termine terapia ha conosciuto un’importante evoluzione negli ultimi decenni, ed oggi definisce non solo un trattamento medico di tipo scientifico, ma anche una cura allo sviluppo personale di tipo fondamentalmente umanistico.L’accezione utilizzata nell’ambito della teatroterapia, così come di tutte le terapie espressive, si basa su una concezione psicosomatica della salute, dove le attività del corpo fisico, della mente, delle emozioni e dello spirito sono strettamente collegate fra loro e si influenzano vicendevolmente. In quest’ottica, la teatroterapia è definita come un processo pedagogico di crescita e sviluppo della persona, avente l’obiettivo di armonizzare il rapporto tra corpo, mente e spirito nella relazione con sè stessi e con gli altri

A cura di Chiara Germanò (educatrice professionale, teatroterapeuta).



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