I principali modelli di Danza Movimento Terapia: il modello Fux

Maria Fux, argentina, nasce come ballerina di danza classica e solo in un secondo momento si avvicina alla danza moderna. In seguito, muovendo dal desiderio di operare una rielaborazione personale del senso della danza intesa come forma creativo-espressiva che fa parte dell’essere umano, approda alla Danzaterapia, di cui, a giusto titolo, è oggi considerata una delle massime espressioni. La Fux è stata la prima, infatti, ad aver esplorato e, successivamente, in qualche modo, “scoperto” il valore terapeutico della danza, a partire dalle sue esperienze di sofferenza ed attraverso il lavoro di gruppo con persone con deficit sia fisici che psichici. Lei dice di essersi sentita, vedendo sua madre zoppicare dopo un intervento chirurgico a seguito del quale le fu asportata una rotula, la “sua” gamba che danzava. Proprio la madre, a quanto lei ci racconta, le aveva lasciato l’insegnamento che, malgrado i limiti, si può!
Da ciò il suo interesse  per le persone con limiti fisici – “perchè  tutti ne abbiamo” sostiene laddove il limite stesso diventa stimolo, all’interno di un concetto organico che lo vuole fonte di creatività. “Gli stimoli”, continua la danzaterapeuta argentina, << sono dei percorsi esperienziali guidati, finalizzati  a consentire l’esperienza espressiva, attraverso la quale il corpo che danza esprime e racconta liberamente ciò che viene suscitato dalla musica e dalle consegne del danzaterapeuta.

Tratto da “Manuale di Arti Terapie”,  a cura di Stefano Centonze



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