Qualificazione del Corsi di Arti Terapie di Artedo con n. 130 del Registro Cepas (Scheda SH241)

Accade solo in Artedo. Da sempre innovatrice, l’organizzazione del Presidente Stefano Centonze (l’Istituto di Arti Terapie di Lecce è una Scuola Artedo) ottiene un risultato senza precedenti nella storia delle Arti Terapie e si presenta ai blocchi di partenza dell’Anno Accademico 2015 con un nuovo assetto, 15 Federazioni Provinciali in 11 Regioni, 25 Scuole di Formazione e, soprattutto, con il più bel regalo per i propri corsisti e per i futuri iscritti: l’avvenuta qualificazione dei percorsi formativi da parte di un Ente di Certificazione delle Professioni e dei Percorsi Formativi. È così che, al termine di un iter durato un anno, tra verifiche sugli aspetti documentali della didattica online e controlli ispettivi in presenza nelle varie sedi che compongono il network di Scuole di Arti Terapie (definito e brevettato con il nome di Scuola Diffusa Arti Terapie 2.0), i corsi di Artedo sono stati iscritti al n. 130 del Registro Cepas dei Corsi Qualificati, con riferimento alla Scheda SH241 (www.cepas.eu).

“Abbiamo risolto le criticità rilevate in corso d’opera e, alla fine, sono stati premiati tutti gli aspetti caratterizzanti dell’offerta formativa in Musicoterapia, Danzamovimentoterapia, Arteterapia e Teatroterapia delle Scuole Artedo”, ha spiegato il Presidente, Stefano Centonze, all’apertura del XII Congresso Nazionale sulle Arti Terapie, tenutosi nella splendida cornice del Teatro Paisiello di Lecce il 18 Dicembre 2014. “L’organizzazione generale, l’eccellenza del corpo docente, le attività di laboratorio che compongono la didattica, la gestione delle prove di verifica della formazione, la trasparenza e la verificabilità delle informazioni rese attraverso i siti web e i social, la chiarezza dei Piani di Studio, delle Guide e di tutta la modulistica relativa ai corsi, la rispondenza tra i contenuti teorici e la formazione pratica. Ma, soprattutto, una chiara e conoscibile metodologia didattica, il Protocollo Discentes per la Formazione in Arti Terapie in Italia, che è il valore aggiunto delle nostre Scuole, improntata all’utilizzo e all’insegnamento di modelli applicativi, sia storici che recenti, frutto di ricerca e condivisione tra tutti i docenti nelle settimane di allineamento didattico coordinate dal Comitato Scientifico di Artedo. Insomma: un punto d’arrivo meritato, una conquista per tutti noi che abbiamo lavorato duramente per elevarci dall’autoreferenzialità in cui sono ancora intrappolate le Arti Terapie e talune loro declinazioni scarsamente accreditabili. Oggi siamo monitorati, direi controllati, da un Ente terzo e tutto quello che facciamo è facilmente verificabile: il massimo della garanzia per i nostri allievi, presenti e futuri, che opteranno per il meglio da tutti i punti di vista, scegliendo di prepararsi con noi ad un brillante avvenire professionale nelle Arti Terapie.”

La Qualificazione dei Corsi di Formazione di Artedo, peraltro, si inserisce in un momento storicamente importante sia per le Arti Terapie che per molte altre professioni disciplinate (e, quindi, in qualche modo implicitamente riconosciute) dalla Legge 4/2013 (Disciplina in materia di professioni non organizzate in Ordini e Collegi): la futura emanazione di una Norma Tecnica di settore ad opera dell’UNI, l’Ente Nazionale di Unificazione, che, di fatto, traccerà, seppur in maniera volontaristica, il profilo della nuova figura professionale dell’Arti Terapeuta (così, genericamente, viene chiamato lo specialista della Musicoterapia, della Danzamovimentoterapia, dell’Arteterapia e della Teatroterapia) e lo schema di massima per la validazione di conoscenze, competenze e abilità ad opera di Certificatori di parte terza. Tutti momenti di una rivoluzione inimmaginabile solo pochi anni or sono, che, come auspicato dalla Legge 4/2013, è destinata a smuovere l’economia nazionale, ben oltre i confini delle stesse Arti Terapie, e a cambiare in maniera irreversibile il mondo delle professioni.

Ma che cosa significa per un Corso di Formazione ottenere la Qualificazione? Intanto, occorre precisarlo, parlare di formazione in Arti Terapie vuol dire far riferimento ad un contesto che afferisce all’area della formazione non formale, ovvero a quell’area dell’apprendimento come risultato di uno studio in corsi non universitari. La formazione nella quattro Arti Terapie, con le debite eccezioni, in Italia imputabili agli anni delle sperimentazioni didattiche nei Conservatori e nelle Accademie che hanno prodotto isolate e dubbie esperienze universitarie, è, infatti, tutt’oggi demandata alle Scuole private. Ciò ha incoraggiato il proliferare nel nostro Paese di molte piccole Scuole, improntate ai più svariati modelli applicativi della Musicoterapia, della Danzamovimentoterapia, dell’Arteterapia e della Teatroterapia, che sfuggono ad un rigore scientifico o metodologico su cui nemmeno la Legge 4/2013 o la Norma UNI fanno e faranno chiarezza: da una parte, il Legislatore intende valorizzare le competenze dei nuovi professionisti indipendentemente dalle tecniche specifiche utilizzate; dall’altra, le Norme UNI sono volontarie, benché nascano da un processo di condivisione tra stakeholders nazionali, e non possono imporre nulla. Ergo: solo la Certificazione 17024 (Certificazione di terza parte), attribuendo la conoscibilità europea delle competenze del nuovo Professionista nella Griglie di Referenziazione EQF, assicura la quadratura del cerchio.

Ma da dove provenga questo professionista non è dato di saperlo; ovvero, se sia un autodidatta, uno specialista opportunamente formato in una scuola o un avventuriero che scopra all’improvviso di possedere i requisiti per svolgere la professione dell’Arti Terapeuta non è affare che interessa alle Istituzioni. Cioè, se si sia formato o meno in una Scuola di Formazione e che ruolo essa debba avere non è tra le priorità del Legislatore né dei soggetti giuridici a cui rimanda. L’attenzione è e resta sulle persone: dagli utenti, nel cui interesse nasce la Legge 4/2013 e che vanno tutelati con l’introduzione di sistemi di validazione delle competenze degli operatori, ai nuovi professionisti, da cui ci si aspettano elevati standard formativi, forme di protezione assicurativa per la clientela, il rispetto di regole etiche e comportamentali, aggiornamento continuo ecc.. Se, dunque, si vorrà ammettere, come sembra, che i professionisti non siano già disponibili in natura né che vengano reperiti qua e là per caso, ma piuttosto che debbano essere formati in Scuole preposte, appare evidente la differenza che intercorre tra una struttura autoreferenziale ed una qualificata da un terzo referenziato.

“Aderire al protocollo di Qualificazione Cepas” continua Centonze “per noi ha significato dimostrare di possedere requisiti e standard che altrove sono solo supposti, auspicati e ipotizzati. Ma non verificati, dato che non esiste nessuna normativa cogente in materia. Noi abbiamo scelto di dotarci di questo status per garantire la conoscibilità della formazione dei nostri allievi, nel loro esclusivo interesse. Oltre all’impianto organizzativo, in termini di risorse umane, infrastrutture, comunicazione, e didattico, in termini di durata dei corsi, obiettivi, modalità di svolgimento delle prove, strumenti di valutazione della formazione in itinere, materiali di studio, prescrizioni per l’uso e il mantenimento del Marchio di qualificazione ecc., Artedo ha, infatti, dimostrato di meritare la Qualificazione attivando quello che può essere definito come lo strumento per eccellenza per la verifica dei sistemi di qualità: la gestione dei reclami, sistema grazie al quale un allievo iscritto in uno qualunque dei nostri Corsi triennali Qualificati, qualora riscontrasse delle anomalie o la mancanza di rispondenza tra le aspettative ingenerate e la reale offerta formativa, avrebbe, come ha, diritto e la facoltà di rivolgersi anche direttamente al nostro certificatore, il Cepas, dalle cui verifiche del caso potrebbe anche dipendere il ritiro della stessa Qualificazione dei Corsi di Artedo. Ecco che cosa ci distingue e ci rende unici: essere i migliori in compagnia dei migliori. Nelle Arti Terapie siamo i soli ma avete visto sul sito www.cepas.eu chi sono gli altri soggetti che qualificano i propri corsi?”

Artedo, con i suoi corsi Qualificati, presente sul Tavolo Tecnico della norma per i professionisti delle Arti Terapie, con l’innovazione dell’offerta formativa illimitata della Scuola Diffusa 2.0, con la partnership con Confartigianato Imprese che rappresentata il mondo della PMI e sotto la cui egida nasce il Sistema per la Creazione d’Impresa Etica, è al tempo stesso avanguardia e centro di questo universo. E apre le porte al futuro con corsi triennali teorici a distanza da 340 ore, corsi di base misti (in modalità blending, tra FAD e presenza) da 600 ore e corsi di specializzazione da 1.200 ore (con percentuale del 75% di svolgimento in presenza). A tutta l’offerta formativa (www.artiterapie-italia.it) è estesa la Qualificazione in riferimento alla Scheda SH241 – N. 130 del Registro Cepas (www.cepas.eu).

Articolo di Valeria Mingolla (Gennaio 2015)
Ufficio Stampa Artedo – Ist. di Arti Terapie



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