Il problema del “significato” in musicoterapia

Chi si interroghi su che cosa sia la musicoterapia ha, a mio avviso, due vie lungo le quali cercare una risposta.


La prima è la via della descrizione storica di cosa sia stata e come si sia venuta sviluppando fino ad oggi nei vari paesi e nei diversi ambiti applicativi un’attività umana denominata “musicoterapia’:
Credo che in base ad una simile indagine la musicoterapia venga definendosi come un multiforme processo in cui essa stessa è stata concepita e messa in pratica in base a molte e differenti esigenze e concezioni.
La seconda via è quella lungo la quale ci si pongono le seguenti domande: secondo quali forme di pensiero posso concepire qualcosa che possa essere definito come “musicoterapia”?
In che senso si può, secondo tali forme di pensiero, parlare di “significato” in musicoterapia?
In questa esposizione, seguendo questa via, presenterò sinteticamente quelli che, a mio parere, sono i due principali approcci concettuali al tema presenti nel panorama attualmente offerto dalla disciplina; ciò nell’intento di fornire elementi utili allo sviluppo della consapevolezza critica circa i fondamenti epistemologici della disciplina stessa ed in relazione alle proposte che, anche in ambito formativo, derivano dalla posizione assunta nei confronti di tali fondamenti.
Cercherò inoltre di indicare le linee di fondo di una terza via alla cui definizione è rivolta da alcuni anni la mia ricerca, che si giova in questo anche delle opportunità di riflessione offertemi dalle esperienze di collaborazione e di confronto con i colleghi di MusicSpace Italy.
Credo che si possa accettare’ almeno quale punto di partenza della nostra riflessione, l’idea per cui, quando si parla di musicoterapia, ci si riferisce ad una qualche forma di impiego dell’elemento sonoro-musicale volto a favorire lo sviluppo ed il benessere degli esseri umani attraverso le molte forme d’intervento in cui ciò è possibile. Tra queste le principali sono: la terapia, la riabilitazione, l’educazione, lo sviluppo personale e, più in generale, tutte le modalità in cui si attua quella che viene definita relazione d’aiuto.
Proporrei di impiegare il termine di “suonoterapia” e non di “musicoterapia” per tutte quelle attività che consistono nell’applicazione o “somministrazione” di suoni o musiche mirata alla riduzione di specifiche sintomatologie o stati di malessere.
Fatta quest’ultima distinzione tutte le forme di attività a cui ci riferiamo quando parliamo di “musicoterapia”, sono contraddistinte dall’essere delle forme di relazione in cui è prevista la presenza dell’elemento sonoro-musicale.

Scritto da Giacomo Gaggero, tratto da “Musica et Terapia” vol. 11



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